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Quantificazione delle proteine

La quantificazione e i dosaggi delle proteine​ sono fondamentali per determinare con accuratezza la concentrazione delle proteine ​in un campione. Sono disponibili numerosi metodi per quantificare le proteine, tra cui la determinazione dell’assorbanza UV, dosaggi con reagenti chimici e tecniche immunologiche. Ciascuna di queste tecnologie​ offre vantaggi specifici e la tipologia di dosaggio da preferire dipende dal tipo e/o dal volume di campione disponibile per l'analisi. Ad esempio, alcuni dei saggi che utilizzano coloranti possono interferire con le sostanze chimiche presenti nel tampone e in questi casi può essere più appropriata la scelta di un saggio alternativo. I ricercatori devono tener conto dei limiti di ogni saggio per determinare quale sia l'opzione migliore per il loro campione. 



Saggi di assorbanza nell’UV

La determinazione dell'assorbanza nell’ultravioletto (UV) è un saggio relativamente semplice per misurare la concentrazione delle proteine. Nelle proteine, la presenza di amminoacidi con catene laterali aromatiche (triptofano, tirosina, ecc.) determina il caratteristico assorbimento degli UV a 280 nm. Pertanto, misurando con uno spettrofotometro l'assorbanza a questa particolare lunghezza d'onda si può stimare la concentrazione proteica ​del campione. Questo saggio è relativamente veloce e frequentemente utilizzato in laboratorio; solitamente viene usato il metodo di Warburg-Christian. Tuttavia, l'utilizzo dell'assorbanza negli UV per la misura della concentrazione proteica comporta un'elevata variabilità, poiché i componenti non proteici di un campione possono interferire. Inoltre, miscele costituite da proteine diverse ​potrebbero causare letture di assorbanza variabili a causa della differenza nelle composizioni amminoacidiche.

Saggi con reagenti chimici

I problemi di compatibilità riscontrati con i metodi basati sull’assorbanza nell'UV sono ovviati nei saggi che ricorrono a reagenti chimici. Citiamo, ad esempio, i dosaggi colorimetrici con il metodo dell’acido bicinconinico (BCA), il metodo di Lowry e quello di Bradford. Il metodo BCA e il metodo di metodo Lowry implicano entrambi la formazione di un complesso rame-proteine. Sono entrambi sensibili e meno variabili rispetto al dosaggio di Bradford. Tuttavia, il metodo di Bradford è rapido, facile da eseguire ed è compatibile con alcuni agenti riducenti, a differenza dei metodi BCA e di Lowry.

Saggi immunologici

In alcuni casi le metodiche descritte possono risultare inadeguate per un’accurata quantificazione delle proteine, ad esempio nel caso in cui il campione contenga diversi tipi di proteine o se queste sono presenti in quantità inferiori alla soglia di rilevazione. L’analisi immunologica utilizza diversi metodi di rilevazione e costituisce un metodo alternativo valido per quantificare con precisione le proteine in varie tipologie di campione. Ad esempio, i saggi multiplex consentono ai ricercatori di quantificare più tipi proteine contemporaneamente in un certo campione. Inoltre, la tecnologia di conteggio delle singole molecole consente di misurare le proteine fino nell’ordine dei femtogrammi, aiutando a identificare e quantificare proteine poco abbondanti in piccoli volumi di campione. Le applicazioni della ricerca che utilizzano queste tecnologie includono la misurazione dei biomarcatori presenti nei tessuti sani o in quelli associati alla progressione di una malattia per comprenderne meglio l’evoluzione.

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